CYBERSESSO: DIPENDENZA DA SESSO VIRTUALE
CYBERSEX ADDICTION
Il “sesso virtuale” o "cybersesso" comprende tutte quelle attività svolte in Rete, che provocano un’eccitazione sessuale: guardare e/o scaricare materiale pornografico in contemporanea ad attività di masturbazione, incontri nelle chat erotiche, leggere e scrivere lettere o storie, scambiare email o annunci per incontrare partner sessuali, impegnarsi online in relazioni amorose interattive, inclusa la visione in tempo reale dei propri corpi via webcam.
Il centro Hikikomori a Milano si propone di accogliere le persone che chiederanno assistenza per la cura e terapia di una dipendenza da sesso virtuale (cybersex addiction) e delle problematiche connesse, accompagnandole in un percorso di consapevolezza delle problematiche interiori, di gestione degli impulsi e delle emozioni profonde, e di reintegrazione della sfera affettivo-relazionale, attraverso colloqui di psicoterapia ed altre tecniche integrate di terapia proposte e selezionate per ogni caso specifico.
Secondo una ricerca di Cooper (1998), il rapporto di uomini dipendenti da cybersex rispetto alle donne è di 5 a 1, anche se il coinvolgimento delle donne è in crescita. L’autore spiega che gli uomini si collegano principalmente per guardare foto pornografiche, mentre le donne sono più interessate alle chat erotiche, in quanto amano parlare di sesso e cercano di interagire con i “partner virtuali”.
Per Young, la dipendenza da sesso virtuale è uno dei disturbi più diffusi tra coloro che sono dipendenti da internet. Dalle ricerche emerge, infatti, che un internet addicted su cinque pratica attività sessuali in Rete. Vengono evidenziate anche le possibili motivazioni rispetto alla fruizione del sesso virtuale in Rete, in base alle differenze di genere: le donne possono nascondere il proprio corpo e sentirsi disinibite e più libere nel manifestare il proprio piacere sessuale; gli uomini eviterebbero l’ansia da prestazione e le problematiche correlate come l’eiaculazione precoce o l’impotenza.
Secondo Young, lo sviluppo della dipendenza dal sesso virtuale è facilitata da alcune caratteristiche della realtà virtuale: anonimità, convenienza ed evasione (modello ACE). L’anonimità della Rete consente una maggiore libertà di espressione del soggetto, al di là delle convenzioni sociali. Ci si sente più liberi di esternare le proprie fantasie sessuali normalmente represse e di cambiare partner quando si vuole, nella completa accettazione della comunità virtuale. L’eccitazione che viene sperimentata nella pratica del sesso virtuale provoca una sorta di “fuga mentale”, di evasione dai problemi della vita quotidiana. Nel caso della cybersex addiction proprio questa fuga mentale agisce da rinforzo per la reiterazione del comportamento, piuttosto che la gratificazione sessuale. La costruzione di un personaggio che occulta la vera identità del soggetto e l’espressione disinibita di fantasie erotiche, portano l’utente a vivere una realtà parallela più gratificante (almeno in apparenza) e a sostituirla a volte a quella reale.
La dipendenza da sesso virtuale provoca gravi conseguenze a livello relazionale, motivo valido per considerare l'utilità di un percorso terapeutico. Il rapporto di coppia è di solito maggiormente compromesso a causa della distanza affettiva, delle tensioni e del senso di abbandono del coniuge non-dipendente (sentimenti di inadeguatezza, collera e rabbia a causa del calo di desiderio sessuale nei loro confronti), fino ad arrivare talvolta al divorzio (Cesare Guerreschi, 2005).
Le coppie non solide, che presentano già qualche forma di problematica relazionale alla base, hanno poi più probabilità di essere invalidate dal sopraggiungere di una dipendenza da cybersesso. Un rapporto non in armonia e che non possiede sufficienti risorse per fronteggiare i problemi della vita quotidiana può stimolare la fuga verso l’esterno di uno dei partner, alla ricerca di nuove fonti di gratificazione.
Centro Hikikomori - Milano - Settembre 2012